Negli anni ’20 i fratelli Camillo, Cezaro e Alfonso Bialetti producevano nelle loro officine elettrodomestici in alluminio. Renato Bialetti, figlio di Alfonso, industrializzò la produzione di caffettiere negli anni ’50 e vendette circa 300 milioni di caffettiere in tutto il mondo. Renato Bialetti non riteneva necessario tenere registri, prototipi o archivi. Per colmare questo vuoto, David Bergé, artista belga, ha iniziato a raccogliere le caffettiere Bialetti vicino alla fabbrica in rovina, nei mercati dell'usato e nei flagship store. Il libro (Spector Books, 2023) e la mostra che l'accompagna sono la proposta di Bergé per un catalogo Bialetti, che offre uno sguardo sul processo di produzione di un pezzo di ingegneria di precisione e sul primo design industriale. Questo sguardo è alimentato dalle voci dei membri della famiglia dell'industriale e degli operai della fabbrica. Bialetti, un'icona del XX secolo, che oggi non fa più parte di tutte le cucine.
David Bergé
fa partecipare il suo pubblico, attraverso formati ibridi e post-digitali, a installazioni temporali, interventi “site-specific” e progetti di libri, parlati e pubblicati. Il lavoro di questo giovane artista è stato commissionato e presentato in vari musei d'arte contemporanea ad Anversa, Belgrado, Bruxelles, Dresda, Istambul, Lovanio, Nuova Delhi, Seoul, Salonicco, Vilnius e Nuova Vienna. Lavorando nell’ambito del “site-specific”, David Bergé è stato invitato a partecipare a programmi di residenza in tutto il mondo: Pivô (San Paolo), The Cape Cod Modern House Trust (Wellfleet, USA), Beta-Local (San Juan, Porto Rico), geoAIR (Tbilisi), Haus der Kulturen der Welt (Berlino, curatore: Andre Lepecki) e la Saari Residence della Kone Foundation in Finlandia. David Bergé vive attualmente tra Atene e Bruxelles. Ha conseguito un master presso il Dutch Art Institute (2017) e un MFA e un BA presso la LUCA di Bruxelles (2005).